Gianfranco Fenizia intervistato da Nodus

Nodus collabora con i più famosi designer del mondo. Si tratta di creativi famosi per il loro stile e per la continua innovazione che sanno portare con le loro idee. Uno di questi artisti è Gianfranco Fenizia. Lo abbiamo intervistato. Andiamo quindi a conoscerlo meglio, per comprendere quali sono le sue idee sul design e quali sviluppi prevede per il futuro.

Come definirebbe l’essenza o le caratteristiche primarie del suo lavoro? Ogni designer ha un suo stile, i suoi caratteri distintivi… Quali sono i suoi?
Il mio lavoro nasce in primis dai materiali, in caso di oggetti, e dall’ambiente originario, in caso di interni. I materiali vengono usati nella loro primaria essenza, non amo le contraffazioni, cerco quindi di lasciarli naturali, anche se poi spesso il problema diventa l’usura, ma a volte è proprio il tempo a regalare loro la unicità o preziosità.

Quali sono le persone o le storie che l’hanno maggiormente influenzata nel suo percorso lavorativo?
Io ho iniziato lavorando nel mondo della moda, quindi la sensibilità per i tessuti e per i colori mi viene dal quel mondo.

In che modo la cultura del suo Paese e le sue tradizioni entrano nei suoi progetti?
L’Italia è da sempre patria della “manifattura”. I nostri artigiani, dal vetro di Murano alle ceramiche faentine, sono sempre stati un faro. Questa sensibilità ha fatto nascere movimenti artistici, caratterizzato epoche.

Come vede il futuro e quali pensa saranno i nuovi trend nel design?
Un sempre maggiore ritorno all’artigianalità.

Che cosa pensa della sostenibilità oggi? Pensa che sia un elemento basilare del design oppure che sia un valore aggiunto?
La sostenibilità diventa sempre di più un valore assoluto e finalmente riuscirà a trasformare le nostre città? (Pensiamo al progetto verde degli Champs Elisées a Parigi).

Quanto conta e quanto spesso è presente nei suoi progetti l’aspetto sociale?
Lavorando io in piccola scala e con oggetti non industriali, l’aspetto sociale è concentrato nel conservare il patrimonio artigianale.

Design è più emozione, più razionalità/funzionalità oppure entrambi in egual misura?
Emozione e razionalità fusi. Lì nasce il vero oggetto di design.

Che cosa pensa del ruolo del tessile nel design?
Spesso la tendenza del tessuto procede con quella dell’arte. Pensiamo al Bauhaus, ai tessuti di Sonia Delaunay e alle stampe di Pucci negli Anni ‘60…

Per concludere, un aforisma o una frase che la rappresenta.
Davvero non saprei.

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